La carie è una patologia a carattere multifattoriale, scatenata cioè da varie cause.
I colpevoli dell’insorgenza della carie sono due piccoli microrganismi, presenti normalmente in bocca, chiamati streptococcus mutans e lactobacillus.
Per formare la carie i microrganismi devono rimanere adesi alle superfici dei denti per almeno 7-8 ore, ed in condizioni normali la saliva con la sua azione detersiva, non permette a tali batteri di aderire per molto tempo ai denti.
Gli alimenti a ricco contenuto di zuccheri contengono sostanze in grado di permettere ai microrganismi di produrre delle ventose, denominate adesine, costituite da zuccheri riciclati dal cibo, con le quali, i suddetti si legano stabilmente ai denti il tempo necessario per intaccarli, così nell’arco di 24 ore si forma la placca batterica.
Una volta formata la placca, i batteri producono, a causa dei normali processi metabolici, delle sostanze in grado di sfaldare e demineralizzare i denti, formando dei tunnel che ben presto, attraverso la dentina raggiungono la polpa.
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Il contatto della polpa con gli stress dell’ambiente esterno determina l’insorgenza della malattia. Lasciare permanere residui alimentari negli spazi dentali significa quindi, dar nutrimento ai microrganismi e permettere loro di colonizzare i nostri denti formando la placca e poi la carie.
La prevenzione dell’insorgenza delle carie è data da una corretta igiene dentale, pulizia professionale e fluorizzazioni periodici e una sana alimentazione.
Nel momento in cui il processo carioso è già avviato, il trattamento prevede l’asportazione del tessuto infetto e la sua sostituzione con materiale adatto (odontoiatria conservativa), e, nel caso di coinvolgimento pulpare, l’asportazione del tessuto pulpare e la sua sostituzione (endodonzia)